PENSAREINFORMA - Dott. Riccardo Inghilleri

RICCARDO INGHILLERI
MASSOTERAPISTA - CHINESIOLOGO - POSTUROLOGO - IDROTERAPISTA
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DISAUTONOMIA NEUROVEGETATIVA

Dott. Riccardo Inghilleri
Pubblicato da in Salute · 17 Gennaio 2024
Tags: salutediautonomianeurovegetativabenesseresistemanervoso
ll sistema nervoso viene distinto in sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico.
Fanno parte del sistema nervoso centrale, che si trova nella scatola cranica e nel canale vertebrale:
  • cervello,
  • cervelletto,
  • tronco encefalo,
  • midollo spinale.

Il sistema nervoso periferico invece è formato:
  • dai nervi cranici (che innervano testa e collo),
  • dai nervi spinali (che innervano le parti restanti del corpo)d
  • dai gangli (particolari gruppi di neuroni che ricevono le informazioni dai recettori).

Il sistema nervoso periferico viene ulteriormente suddiviso in volontario, deputato al controllo dei movimenti volontari e alla raccolta delle informazioni da parte degli organi di senso, e involontario o autonomo (o vegetativo o viscerale o autonomo), che controlla le funzioni corporee involontarie.  Il sistema nervoso autonomo infine, è diviso in due parti ad azione contrapposta: simpatico (con origine nel midollo spinale) e parasimpatico (che origina nel tronco encefalico e nel midollo spinale).
Il sistema nervoso autonomo può presentare un malfunzionamento, si parla in questi casi di disautonomia neurovegetativa o disfunzione autonomica.

LE FUNZIONI DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

Il sistema nervoso autonomo regola l’attività delle ghiandole e degli organi interni come il cuore, lo stomaco e l’intestino, controllando funzioni come la dilatazione delle pupille, la produzione della saliva e del muco, la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la contrazione dei muscoli dei bronchi, i movimenti dello stomaco e dell’intestino, la produzione dell’urina, il rilassamento della parete vescicale e l’apertura del suo sfintere.
Il sistema nervoso simpatico si attiva in particolare quando l’organismo vive situazioni di emergenza o stress come le risposte di attacco e fuga, mentre il parasimpatico è prevalente nelle condizioni di stabilità e riposo e favorisce i processi come la digestione e l’assorbimento, la crescita e l’immagazzinamento di energia.

QUALI SONO I DISTURBI CHE COMPAIONO NELLA DISAUTONOMIA?

In generale la sfera di disturbi che compaiono qualora vi siano alterazione del sistema nervoso vegetativo (VNS) è molto variegata, potendo coinvolgere tutti i distretti del corpo ed, in sintesi, si possono manifestare:
  • alterazione della regolazione pressoria e della frequenza cardiaca
  • disturbi della funzione respiratoria
  • disturbi dell’apparato gastrointestinale
  • disturbi genito-sfinterici
  • disturbi della termoregolazione
L’ipotensione ortostatica è il disturbo più disabilitante; si caratterizza per una riduzione di almeno 20 mmHg nella pressione arteriosa sistolica o di 10 mmHg nella diastolica entro tre minuti dall’assunzione della posizione eretta e si manifesta con sensazione di testa leggera, stanchezza, faticabilità, visione offuscata e sincope.

DIAGNOSI

Per diagnosticare la disautonomia, il medico esaminerà i sintomi, eseguirà un esame fisico e potrà ordinare test, inclusi test diagnostici, esami del sangue e biopsie nervose o muscolari.

COSA FARE?

Dipende molto dal modo con cui si manifesta. Ad ogni modo, le strategie rieducative includono rieducazione posturale, esercizi oculari, esercizi cognitivi, esercizi vestibolari, mobilizzazioni periferiche, massoterapia.




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